Il gatto è ormai un animale DOMESTICO e il suo ecosistema in natura non esiste più:
non esistono più i presupposti per cui riesca ad alimentarsi autonomamente
non esistono più i predatori che ne possono regolare la riproduzione
Ogni giorno nascono moltissimi cuccioli, o perché si vuole che il proprio gatto abbia l’esperienza di avere una cucciolata, o perché si desidera intenerirsi di fronte a dei morbidi batuffoli, oppure perché si lasciano animali fertili liberi di girare per strade, cortili, tetti, giardini.
Di fatto il numero di gatti è molto superiore alle famiglie disposte ad ospitarli, così prima di decidere di fare avere una cucciolata al proprio animale, o comunque prima di lasciarlo libero di riprodursi, bisognerebbe pensare che
sopprimere e abbandonare dei cuccioli è un atto BARBARO ed un REATO
anche se si riesce a dare casa a tutti i gattini che nasceranno, non si fa altro che “rubare il posto” ad un gatto già nato, magari abbandonato in un rifugio.
La sterilizzazione è l’unico modo per arginare la sovrappopolazione ed è un atto di civiltà. Nelle femmine riduce lo stress e il malessere cui sono sottoposte durante il periodo di calore, riduce notevolmente il rischio di cancro uterino e di cancro alle mammelle. Rende meno litigiosi i maschi, previene loro il cancro ai testicoli, evita che si possano ferire nei combattimenti con altri gatti. Ad entrambi evita pericolose fughe da casa, che spesso sono senza ritorno, e il contagio di malattie MORTALI quali FELV/FIV/FIP.
Il gatto sterilizzato, sia maschio che femmina, vive in piena serenità: nessun’altra componente del suo carattere viene alterata.
NON È VERO CHE SIA MEGLIO FARE FIGLIARE LE FEMMINE ALMENO UNA VOLTA.
La contraccezione chimica NON È UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLA STERILIZZAZIONE. È infatti direttamente responsabile del carcinoma mammario della gatta, nonché dell’infezione dell’utero (piometra) che spesso compaiono molti mesi anni dopo anche in seguito a una sola somministrazione. Anche se la vostra gatta vive in appartamento non ha la possibilità di accoppiarsi, c’è uno specifico motivo organico che consiglia di sterilizzare la femmina, anche se i calori sono blandi e non vi danno fastidio.
Le gatte hanno un’ovulazione indotta, ossia, se non si accoppiano, i follicoli ovarici che si formano ad ogni calore non scoppiano liberando l’ovulo, ma pian piano regrediscono fino a sparire. O almeno dovrebbero… infatti alla lunga capita che alcuni di essi diventino persistenti, trasformandosi in cisti ovariche; queste cisti, però, continuano a produrre ormoni e possono provocare sia calori ininterrotti (se producono estrogeni) sia assenza di calori (se producono progesterone). In ambedue i casi la stimolazione ormonale su utero e mammelle è scorretta, e i tumori a mammelle e utero sono dietro l’angolo!
I gatti maschi che possono uscire, e quindi non spruzzano dentro casa, spesso vengono lasciati interi dai loro proprietari; peccato che, oltre a riempire di gattini tutto il vicinato, ci siano anche le ferite da morso che formano ascessi, le ferite e fratture per cadute o investimenti, le malattie incurabili come la leucemia e l’immunodeficienza felina, che si trasmettono con l’accoppiamento e con le lotte a sangue.
Questi micioni hanno una vita media che va dai 2 ai 5 anni, contro i 15-18 che noi auguriamo invece a un gatto d’appartamento; prima o poi vengono trovati morti, o semplicemente spariscono. Il gatto maschio che sta in casa va castrato per il semplice motivo che l’odore delle urine del maschio intero è molto pungente ed indelebile, e l’esigenza sessuale di marcare il territorio rende la convivenza in appartamento decisamente problematica: la castrazione risolve odore e comportamento.
Per quanto riguarda l’età, l’intervento sia sul maschio che sulla femmina si può fare dalle sei settimane di vita in poi; più che altro per abitudine si tende a farlo dopo il primo calore, che testimonia l’avvenuta maturità sessuale.
Se temete che una volta sterilizzato il vostro micio ingrassi troppi, non dovete far altro che diminuire la dose giornaliera di cibo, senza ascoltare i reclami del vostro beneamato che, sicuramente, non approverà di essere a dieta!
(Ringraziamo l'anonimo autore di questo testo, esposto in un ambulatorio veterinario di Bologna)